Tanti dicono che la Sampdoria sia solo una squadra di "quartiere". La frase, tipica dello sfottò da bar, è in parte vera se la si riferisce alla sua storia. Nel 1946 le due storiche società Sampierdarense (1891) e Andrea Doria (1895) decidono di fondarsi per la nascente Sampdoria. La decisione della Sampierdarenese e dell'Andrea Doria
di unirsi per formare una nuova squadra di calcio, portò alla fusione
sia di una parte dei rispettivi nomi, sia dei colori sociali, dato che
entrambe le società non volevano perdere la propria identità. I colori
rosso-nero della prima si miscelarono dunque ai bianco-blu della
seconda, e diedero origine ad una combinazione che non ha eguali nel
mondo del calcio, ossia nell'ordine blu-bianco-rosso-nero-bianco-blu a
partire dall'alto; al centro della striscia, proprio sul cuore
campeggia lo scudo di San Giorgio, simbolo di Genova, segno di
appartenenza di una squadra di Genova nata per volontà di fondatori
genovesi. E poi Il simbolo, composto da una silhouette nera raffigurante
un volto di un tipico pescatore genovese stilizzato con barba, berretto
caratteristico, pipa e capelli al vento, rappresenta la forte genovesità che accumuna i suoi antichi fondatori. Tale figura, chiamata in
dialetto genovese baciccia è posta all'interno di un fascio di strisce blucerchiate poste in diagonale.
Recentemene la squadra è tornata ai livelli alti della serie A con le partecipazioni alle coppe europee, e finalmente, dopo anni il derby di Genova è tornato in A per ricordare a tutti cos'è Genova, entrambe le sponde
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